Il nostro progetto

Il nostro progetto


Il Consiglio Pastorale Unitario della diocesi di Cremona, riunitosi a Caravaggio il 10 maggio 2022, ha approvato la proposta formulata dalla Commissione per la pastorale sociale e del lavoro di avviare il processo finalizzato alla costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sull’intero territorio diocesano.

Il progetto promosso dalla diocesi prevede la costituzione della CER in ogni territorio comunale o sovracomunale (purché sottesi alla stessa cabina primaria) con i seguenti obiettivi:

contribuire al raggiungimento dei target europei in termini di lotta ai cambiamenti climatici;
– contribuire a ridurre la povertà energetica di soggetti (singoli e/o famiglie) in condizione di povertà e vulnerabilità;
aumentare la coesione sociale all’interno delle comunità locali.


Il progetto prevede che i soggetti promotori e soci fondatori della CER siano esclusivamente gli Enti che rappresentano non interessi privati, ma interessi collettivi e generali di una comunità o di un territorio. Tra questi, rientrano Parrocchie, Comuni e Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS o all’Anagrafe delle Onlus, storicamente presenti sul territorio comunale e sul territorio dei Comuni limitrofi.

In una fase successiva, l’adesione sarà aperta liberamente e volontariamente a tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati a partecipare.

L’iniziativa si propone di connotare le Comunità Energetiche Rinnovabili principalmente per i benefici di carattere sociale e ambientale che la stessa Comunità dovrà assicurare a favore dei membri della stessa o dei territori in cui opera. Particolare riguardo sarà rivolto all’abbattimento della povertà energetica delle fasce sociali più deboli e fragili, e alla riqualificazione urbana in termini di sostenibilità ambientale.

Questa connotazione dovrà trovare riscontro nel Regolamento della CER, in grado di destinare parte degli incentivi riconosciuti dal GSE sull’energia condivisa a favore di progetti e iniziative con finalità sociali o ambientali promossi dal Comune o da altri enti non profit.

Il progetto prevede di costituire la CER nella forma giuridica della “Fondazione di partecipazione”, una forma giuridica che ben si presta alle specifiche esigenze della Comunità Energetica Rinnovabile che vede la presenza del Pubblico e del privato non profit, essendo caratterizzata:
– dalla pluralità di fondatori e dalla possibilità che se ne uniscano di nuovi, sia come soci ordinari che come soci fondatori (previa modifica dello statuto);
– dal principio di partecipazione attiva di tutti i soci nella gestione della CER;
– dalla formazione progressiva del patrimonio;
– dalla destinazione del patrimonio al perseguimento di finalità non lucrative;
– dalla connotazione della CER come Ente non commerciale e con spiccate finalità solidali;
– dalla possibilità di assicurare alla CER una governance stabile e duratura nel tempo.

L’iscrizione della CER al RUNTS del Terzo Settore costituirà un ulteriore riconoscimento della finalità sociale e solidale. A tal riguardo, si precisa che il Codice del Terzo Settore (D. Lgs 117/2017) ha altresì riconosciuto che uno degli interessi generali perseguibili dagli enti del terzo settore (tra cui possono rientrare anche le Fondazioni di partecipazione, nel rispetto dei requisiti richiesti dal CTS) può essere proprio la “produzione, all’accumulo e alla condivisione di energia da fonti rinnovabili a fini di autoconsumo, ai sensi del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.199” (Codice del Terzo Settore, art.5, co.1, lett. e).

La Fondazione di partecipazione è un soggetto giuridico autonomo caratterizzato per legge dall’autonomia patrimoniale perfetta, in quanto risponde esclusivamente con il proprio patrimonio delle obbligazioni assunte nei confronti di terzi e dei danni a questi causati. In tal caso, l’impegno finanziario della Parrocchia si limita al solo patrimonio conferito in sede di costituzione della CER.

In ordine al trattamento fiscale della ripartizione dei contributi GSE (incentivi) ai membri delle CER costituitesi in forma di Enti non commerciali (come il caso qui in esame), si è espressa l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 37 del 22 luglio 2024, che precisa che detti incentivi possono essere liberamente ripartiti a favore dei membri di una CER senza costituire utili e, di conseguenza, senza aggirare il principio di divieto di distribuzione degli utili sancito dall’art. 8 del D. Lgs 117/2017 (Codice del Terzo Settore).

Le prime CER nella diocesi di Cremona

La CER costituita in data odierna è la prima CER del progetto diocesano. Nei prossimi giorni verranno formalmente costituite altre cinque Comunità Energetiche Rinnovabili sul territorio della diocesi di Cremona.

Le sei CER hanno tutte la stessa impostazione: i soci fondatori sono solo Enti che rappresentano l’interesse pubblico e collettivo del territorio, quali i Comuni, le Parrocchie e gli Enti del Terzo Settore (ETS)/Fondazioni Onlus.
Dopo la costituzione, le Comunità Energetiche si apriranno all’adesione dei privati cittadini e delle imprese, secondo le disposizioni di legge.

Le CER, costituite sotto la forma giuridica della Fondazione di partecipazione, sono le seguenti:

Fondazione CER Fonte ETS, con sede a Caravaggio e costituita da 8 Enti sottesi alla medesima cabina primaria (2 Comuni, 4 Parrocchie, 2 ETS);
Fondazione CER Soresina – San Bassano ETS, con sede a Soresina e costituita da 6 Enti sottesi alla medesima cabina primaria (2 Comuni, 2 Parrocchie, 2 ETS);
Fondazione Comunità Energetica Rinnovabile Solidale Elettra ETS, con sede a Castelverde e costituita da 13 Enti sottesi alla medesima cabina primaria (7 Comuni, 4 Parrocchie, 2 ETS);
Fondazione CER Postumia ETS, con sede a Sospiro e costituita da 15 Enti sottesi a due cabine primarie (6 Comuni, 5 Parrocchie, 4 ETS);
Fondazione CER T.O.P. Energie ETS, con sede a Gussola e costituita da 14 Enti sottesi a due cabine primarie (6 Comuni, 5 Parrocchie, 3 ETS);
Fondazione CER casalasco viadanese ETS, con sede a Viadana e costituita da 16 Enti sottesi a tre cabine primarie (4 Comuni, 7 Parrocchie, 5 ETS).

Nel complesso, le prime CER coinvolgono 72 Enti, di cui 27 Comuni, 27 Parrocchie e 18 ETS.

Verifica la tua CER di riferimento qui!

“Per affrontare i problemi di fondo si rende indispensabile un consenso mondiale che porti, ad esempio, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più adeguata delle risorse.”

Laudato Si, 164

Prospettive del progetto

Il progetto aspira a:
– garantire una crescita bilanciata delle proprie configurazioni attive, volta a compensare immissioni e prelievi al fine di massimizzare il volume di energia condivisa;
– ottenere il miglior beneficio economico dall’incentivazione dell’energia condivisa, scegliendo in maniera oculata POD di produzione e consumo da inserire nelle proprie configurazioni attive per massimizzare la tariffa incentivante media percepita.

Le richieste di adesione dei nuovi soci saranno valutate periodicamente, con l’obiettivo di ampliare la partecipazione alla condivisione dell’energia all’interno delle proprie configurazioni attive, e di estendere la propria attività anche su nuovi territori.

Utilizzo degli incentivi

L’incentivo generato dalla condivisione dell’energia viene percepito dalle singole Comunità Energetiche Rinnovabili, che lo utilizzano in 4 modi:

copertura dei propri costi di gestione;
fondo di solidarietà, finalizzato a finanziare progetti con finalità sociali e ambientali;
retrocessione ai soci produttori, in ragione del loro contributo alla condivisione, al fine di agevolare il ritorno economico dell’investimento realizzato nel fotovoltaico;
retrocessione ai soci consumatori, in ragione del loro contributo alla condivisione, al fine di ridurre i loro costi energetici;

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